Il GDPR non perdona perché la sostenibilità va oltre l’ambiente: il caso Vinted

Compliance

La popolare app di e-commerce Vinted multata pesantemente per aver violato il GDPR, un caso che fa riflettere sul futuro dell’e-commerce sostenibile e su quanto sia importante essere in grado di fare business rispettando tutte le regole ambientali ed etiche.

Negli ultimi anni, Vinted è diventata un leader nel panorama dell’e-commerce per i prodotti di seconda mano, ottenendo un grande successo con una base di oltre 100 milioni di utenti in tutto il mondo. Si è fatta notare per il suo impegno nella sostenibilità, offrendo un’alternativa alle mode usa e getta, un’idea imprenditoriale che parte da un principio sicuramente lodevole. Tuttavia, quando si parla di sostenibilità, bisogna ricordarci che non si tratta solo di ambiente: l’etica sociale è sempre più importante, e quindi anche sapersi dimostrare in grado di mantenere rapporti chiari e trasparenti e di rispettare il diritto di privacy di tutto il proprio ambito lavorativo, dai dipendenti ai fornitori, dai clienti agli utenti. Ed è proprio questo il tasto dolente di Vinted.

Recenti sviluppi hanno sollevato preoccupazioni sulla sua gestione dei dati personali: infatti Vinted è stata multata per ben 2.385.276 euro dal Garante per la protezione dei dati personali della Lituania per violazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).

Nella gestione dei dati personali, trasparenza e chiarezza sono necessità

La questione è emersa a seguito di un’indagine che ha avuto inizio grazie a denunce presentate dalle autorità francesi e polacche. Dopo numerose segnalazioni degli utenti dell’app, hanno infatti rilevato che gli utenti di Vinted avevano difficoltà nell’esercitare il loro diritto alla cancellazione dei dati, un diritto fondamentale riconosciuto dal GDPR. Una grave lacuna sulla privacy, per questo è prioritario organizzare la propria azienda monitorando costantemente le proprie funzionalità e pratiche, con la certezza di adempiere a ogni regola.

Vinted evidentemente non aveva nessuna figura esterna a occuparsi della privacy

Infatti non solo la piattaforma non è riuscita a fornire risposte tempestive e ragionevoli alle richieste, ma ha anche continuato a trattare i dati degli utenti senza offrire spiegazioni chiare. Gli utenti si sono trovati in difficoltà, privati della possibilità di gestire in modo corretto e trasparente le proprie informazioni personali.

Non finisce qui.

Vinted è stata multata anche perché dalle indagini svolte è emerso un uso decisamente poco etico dei dati degli utenti, è stata infatti accusata di aver implementato un sistema di “shadow ban”. Sostanzialmente ha privato di visibilità, senza palesarlo, i contenuti degli utenti che avrebbero violato le regole della comunità. Una mancanza di trasparenza che ha portato il Garante lituano a concludere che Vinted non ha rispettato il principio di legalità e correttezza sancito dal GDPR.

Di fronte a una vicenda del genere, chiunque faccia business online (e non solo) deve chiedersi: sto portando avanti la mia azienda seguendo le regole? Come posso migliorare? Sono certo di gestire i dati di clienti e fornitori nella maniera corretta?

Chi raccoglie dati personali è tenuto a gestirli responsabilmente

Le indagini hanno anche rivelato che Vinted non ha adottato le misure necessarie per garantire il diritto di accesso dei propri utenti. Il Garante lituano ha quindi imposto una sanzione significativa, la più alta mai comminata in Lituania dall’introduzione del GDPR. Questa multa non solo ha sottolineato le lacune nella gestione dei dati da parte di Vinted, ma ha anche rappresentato un’importante lezione per tutte le aziende che operano nel campo dell’e-commerce, ricordando loro quanto sia cruciale rispettare le normative sulla protezione dei dati. Anche perché non è il primo episodio del genere a coinvolgerla: proprio qui in Italia, Vinted era già stata multata nel 2022 dall’Antitrust.

Un business in regola è un business che funziona: il futuro digitale passa dall’etica

La vicenda di Vinted ci avverte sull’importanza della trasparenza e della responsabilità nell’era del digitale. Le aziende non possono ignorare i diritti fondamentali degli utenti, soprattutto in un contesto che promuove la sostenibilità e il consumo responsabile. In un mercato sempre più competitivo, la tutela dei dati personali diventa non solo un obbligo normativo ma anche un elemento cruciale per guadagnare fiducia e fedeltà da parte dei consumatori. Solo così sarà possibile costruire un futuro più etico nell’e-commerce.

La tua azienda è conforme a ogni nuova regolamentazione? In un mondo che progredisce e si evolve ogni giorno è ora più che mai importante eliminare i dubbi per gestire tutto responsabilmente e in conformità con la legge. Un principio che è alla base del nostro lavoro: per questo ci siamo.